Uniti per la biodiversità, in centinaia alla passeggiata naturalistica sul San Bartolo organizzata da ISDE
Pubblicato il 6 Luglio 2022
Domenica 22 Maggio 2022 ISDE Medici per l’Ambiente di Pesaro e Urbino presidente Dott. Simone Domenico Aspriello ha promosso una Passeggiata Naturalistica nel Cuore del Parco San Bartolo.
Ricorre infatti la Giornata Internazionale per la Biodiversità promossa dall’ONU perché il 22 maggio 1992 è la data in cui fu stilata, a Nairobi, la Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, dall’inglese Convention on Biological Diversity), un trattato internazionale che ha come obiettivi la conservazione della biodiversità, il suo utilizzo sostenibile e una giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse energenetiche.
ISDE Medici per l’Ambiente di Pesaro e Urbino ringrazia la grande sensibilità di tutti gli ordini professionali, enti, istituti e associazioni che hanno aderito, patrocinato gratuitamente e sostenuto l’iniziativa unica nel suo genere. Elevatissima l’affluenza dei partecipanti provenienti dalle oltre 50 realtà aderenti all’iniziativa intervenuti testimoniando un grande cuore ambientale. Flavio Di Luca, farmacista, già comitato scientifico dell’ordine dei farmacisti e guida escursionistica ambientale ci ha accompagnato alla scoperta di uno dei percorsi più suggestivi del Parco San Bartolo partendo dal castello di Fiorenzuola di Focara per raggiungere l’altro fortilizio di Casteldimezzo e proseguire fino al “Tetto del mondo”, il luogo più panoramico del San Bartolo, scendendo per il sentiero a bordo falesia, attraversando il bosco che circonda il porto di Vallugola infine per ritornare, lasciandoci alle spalle la vista dell’imponente Castello di Gradara.
Lungo il percorso si sono ammirati il blu smeraldo del mare, le fioriture delle Ginestre e del Caprifoglio, Acacia e Sambuco coi vari profumi che hanno inebriato di piacere l’olfatto dei partecipanti. Vi sono state alcune pause didattiche ove il Geologo Gennari ha spiegato la genesi della Falesia mentre Flavio Di Luca ha aiutato a riconoscere parte della Flora autoctona del Parco.
“Questa giornata ha lo scopo di sensibilizzare la comprensione e la consapevolezza delle problematiche legate alla conservazione e biodiversità, racconta Antonella Penna Professore Ordinario di Ecologia dell’Università degli Studi di Urbino. Quest’anno la Giornata Internazionale della Biodiversità ha come tema “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”.
E’ necessario evidenziare come la perdita della biodiversità e la mancanza di tutela della natura possano avere effetti negativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana e come le azioni che tutti noi possiamo e dobbiamo fare, servano per conservare, ripristinare e condividere il bene natura e i benefici che fornisce agli esseri umani.
E’ noto ormai che l’attuale sistema alimentare mondiale è sempre più corrotto e in sovraproduzione. Miliardi di persone non hanno accesso a un’alimentazione corretta. Circa un terzo di ciò che viene prodotto per il consumo umano diretto è già rifiuto. Al fine di soddisfare i fabbisogni della popolazione mondiale che ha già superato drammaticamente la sua impronta ecologica, stiamo depauperando il sistema terra.
L’attuale allarmante perdita di biodiversità è causata da come coltiviamo, trasformiamo, trasportiamo, consumiamo e sprechiamo cibo, contribuendo anche al cambiamento climatico. E’ necessario agire subito con misure che possano far invertire le tendenze ai consumi eccessivi di cibo e promuovere un cambiamento sostenibile della popolazione mondiale nei confronti dell’alimentazione tramite processi virtuosi, dalle politiche degli Stati e delle Organizzazioni fino ai singoli cittadini resi sempre più consapevoli dall’informazione corretta e puntuale della scienza e dell’informazione.
Si possono fermare le pratiche dannose per l’ambiente, con la diversificazione dei nostri sistemi alimentari promuovendo modelli di produzione e consumo più sostenibili, migliorando le diete e la salute, aumentando la sicurezza alimentare e così rafforzando la resilienza ai cambiamenti climatici.”