Quanto male stiamo facendo alla nostra Terra?
Pubblicato il 4 Dicembre 2015
Abbiamo ricevuto, presso la sede dell’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia, un interessante articolo che ci è stato inviato dalla Dott.ssa Nadia Simonini, professoressa in pensione laureata in Scienze Naturali, della Facoltà di Medicina di Pisa. Simonini si occupa da alcuni anni di cambiamenti climatici e, insieme ai comitati della Valle del Serchio, in provincia di Lucca, è riuscita a contrastare con successo la realizzazione di due grosse centrali elettriche a biomasse legnose.
Nel suo articolo la Dottoressa inizia col descrivere l’aumento delle concentrazioni dei gas serra: “L’IPCC (formato da migliaia di scienziati da tutto il mondo e che nel 2007 ebbe il Premio Nobel per il lavoro svolto sui cambiamenti climatici) nel suo Quinto Rapporto, scrive che nel corso del secolo scorso l’aumento della concentrazione dei gas serra di origine antropica in atmosfera ha portato ad un aumento della temperatura globale di 0,8°C rispetto al periodo pre-industriale; a causa dell’espansione termica dell’acqua e dello scioglimento dei ghiacci continentali della Groenlandia e dell’Antartide (…) Abbiamo cambiato la composizione dell’aria che respiriamo, infatti abbiamo aumentato la concentrazione del gas serra CO2 in atmosfera di oltre il 40% passando dalle 280 ppm del periodo pre-industriale alle circa 400 ppm attuali (…) non senza gravi conseguenze, ad esempio per quanto riguarda gli oceani li abbiamo acidificati e con l’effetto serra abbiamo innalzato la loro temperatura.”
Ha affermato la Simonini che ha continuato: “A Parigi, nella Conferenza sul clima COP21, i vari paesi dovranno dichiarare le riduzioni alle proprie emissioni di CO2 che sono disposti a fare, lo scopo di queste riduzioni limitare il futuro aumento della temperatura globale al di sotto di 2°C, considerato un aumento sostenibile (…) Quei 2°C sono frutto di compromessi politici (…) ma sono moltissimi e autorevoli scienziati che sostengono che un aumento di 2°C in realtà avrebbe “conseguenze disastrose “ e che dobbiamo assolutamente limitare l’aumento della temperatura globale a non più di 1°C arrivando ad avere una temperatura globale simile a quella che c’era nell’Olocene (…)
Cosa sta succedendo con “soltanto” un grado centigrado di aumento della temperatura globale?
Abbiamo innescato la sesta estinzione di massa delle specie viventi. Finora da quando era comparsa la vita sulla terra c’erano state cinque grandi estinzione delle specie viventi, la quinta estinzione che risale a 65 milioni di anni fa è forse la più nota, fu quella in cui si estinsero anche i dinosauri (…)
Stiamo devastando gli oceani con mali gemelli dell’acidificazione e dell’aumento della temperatura, entrambi causati dalle nostre emissioni di gas serra. L’acidificazione subita dalle acque oceaniche interferisce con le calcificazioni dei molti organismi marini con gusci, come conchiglie, coralli che crescono sempre meno (…) Poi, oltre alle deforestazioni causate dall’uomo per far spazio all’agricoltura, ci sono le morie causate dai cambiamenti climatici di origine antropica. C’è uno studio durato una trentina di anni sulla foresta amazzonica cha ha ridotta della metà la sua capacità di fotosintesi, nei primi anni l’aumento della concentrazione della CO2 in atmosfera aveva portato ad un metabolismo accelerato delle piante, ma con gli anni succede che, lo scrive uno degli autori dello studio: “gli alberi stanno morendo più giovani“. Alla moria in Amazzonia contribuiscono anche altri impatti del cambiamento climatico quali forti siccità e tempeste (…)
Infine ci sono gli incentivi perversi che vengono dati alla produzione di elettricità da biomasse legnose, questi incentivi hanno innescato in varie paesi la corsa alla costruzione di queste centrali a biomasse. Purtroppo non si tiene conto del fatto che a parità di elettricità prodotta le centrali a biomasse per certi inquinanti hanno emissioni persino peggiori di quelle delle centrali a carbone (…) Le foreste sono di importanza vitale per molte ragioni e soprattutto perché sono uno dei serbatoi di carbonio, inoltre con la fotosintesi ci tolgono CO2, noi per ora non abbiamo una tecnologia in grado di rimuovere la CO2 dall’atmosfera, non le dobbiamo bruciare (…)”
L’articolo della Dottoressa è un altro interessante contributo che ci permette, ancora una volta, di capire tutto il male che stiamo facendo alla nostra Terra. Dobbiamo riuscire a fermarci in questa folle corsa all’inquinamento globale perché (e ce lo dice il nostro Pianeta) per agire e cambiare le cose, oggi è già troppo tardi!