Pubblicato l’articolo scientifico sulle tracce di metalli pesanti nelle unghie di bambini come bioindicatore di esposizione ambientale a Forlì
Pubblicato il 5 Ottobre 2020
Recentemente gli epidemiologi si stanno interrogando sulla loro reale capacità di evidenziare i rischi ambientali in tempo utile per una efficace prevenzione. Secondo alcuni Autori i numerosi studi inconclusivi o con risultati fortemente incerti, unitamente al lungo tempo di latenza che occorre per riconoscere gli effetti di una esposizione, concorrono paradossalmente a ritardare gli interventi di bonifica ambientale e ad aumentare il livello di incertezza nella popolazione. In questo contesto stanno aumentando le iniziative spontanee di Biomonitoraggio, che possono integrare i dati del Monitoraggio Ambientale e della sorveglianza sanitaria, per una valutazione più rapida dello stato di salute delle popolazioni esposte ad
inquinanti . Il dosaggio di sostanze contaminanti ambientali, eseguito direttamente negli organismi viventi come misurazione diretta dell’esposizione, può avvenire su diverse matrici (sangue, plasma, urine, liquido cerebrospinale, latte materno ed anche capelli ed unghie) e per numerose categorie di inquinanti. Una metodica semplice, non invasiva e relativamente poco costosa, usata in molte parti del mondo per correlare
lo stato di assunzione (generalmente involontaria ed inconsapevole) dei diversi elementi presenti nell’ambiente è la ricerca dei metalli pesanti nelle unghie . I metalli sono elementi naturali e come tali diffusi nell’ambiente in concentrazioni molto variabili, alcuni sono elementi essenziali per la vita ed indispensabili per la salute umana, entro limiti di concentrazione definiti fisiologici, altri, i cosiddetti “metalli pesanti” derivano spesso da un inquinamento più o meno diffuso e possono risultare pericolosi per la salute . Numerosi studi in letteratura indicano che la loro concentrazione nelle unghie correla in maniera alquanto precisa con il contesto ambientale, in particolare per esposizioni a lungo termine per periodi variabili da 2 a 12 mesi prima del taglio. Possono, così, fornire utili indicazioni per eventuali rischi di insorgenza o presenza di numerose patologie: cardiovascolari, respiratorie, neurologiche e neoplastiche. I dati riportati nella letteratura internazionale riguardano generalmente popolazioni esposte a specifici inquinanti ambientali. In Italia le concentrazioni medie di alcuni metalli nelle unghie sono descritte nel report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ISTISAN 10/22 e riguardano case-reports di adulti affetti da specifiche patologie: non esiste al momento un valore di riferimento riguardante bambini sani.
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