Lockdown e qualità dell’aria in Lombardia


Pubblicato il 18 Maggio 2020

Il 15 marzo 2020 la Regione Lombardia ha emesso un comunicato nel quale si legge che il traffico non è la causa principale dell’inquinamento dell’aria (Inquinamento, studio Arpa conferma che traffico non è la causa principale). 

L’ARPA Lombardia ha prodotto due documenti nei primi giorni di Aprile: uno  che propone una STIMA PRELIMINARE DELLE EMISSIONI IN LOMBARDIA DURANTE L’EMERGENZA COVID-19  e l’altro che effettua l’ Analisi preliminare della qualità dell’aria in Lombardia durante l’emergenza COVID-19

Nel primo documento si legge che “le  riduzioni (stimate)  nelle  settimane  dal 9 al 29 marzo  2020  delle  emissioni  di  NOx  regionali, rispetto ad uno scenario di riferimento, si possono attestare attorno ad un valore medio pari a circa il 28%,  con  valori  stimati  sulle  tre  settimane  pari rispettivamente a: 19% (9-15 marzo), 30% (16-22 marzo),  34%  (23-29  marzo)..  

A  tali  decrementi hanno  contribuito  principalmente  le  riduzioni delle emissioni da traffico su strada pari a: 43% (9-15 marzo),  63%  (16-22  marzo)  e  74  %  (23-29 marzo). 

Le  riduzioni  stimate  sullo  stesso  periodo  delle emissioni di PM10 primario regionali, rispetto allo scenario  di  riferimento,  si  possono  attestare attorno  ad  un  valore  medio  di  circa  l’11%,  con valori  stimati  per  le  tre  settimane  pari rispettivamente  a:  7%  (9-15 marzo),  13 %  (16-22 marzo),  12%  (23-29  marzo).  Anche  tali  riduzioni sono dovute principalmente alla diminuzione delle emissioni  da  traffico  su  strada  pari  a:  49%  (9-15 marzo),  67%  (16-22  marzo)  e  76  % (23-29 marzo),  parzialmente  controbilanciate  da  un incremento delle emissioni da riscaldamento. “

 Il secondo documento si basa su dati reali dell’andamento di alcuni inquinanti in alcune centraline della regione e vi si afferma che nel periodo di lokdown “… per il biossido di azoto e ancora più per il monossido di azoto (che è la sostanza più direttamente correlata alle emissioni primarie da traffico e che poi in atmosfera si ossida comunque a NO2), le concentrazioni rilevate durante il periodo emergenziale in analisi sono effettivamente molto ridotte, attorno ai valori minimi o anche, in alcune stazioni, inferiori ai valori più bassi registrati nel periodo di osservazione…. In questo caso è quindi più evidente l’effetto della riduzione delle emissioni connessa alla riduzione dei flussi di traffico che in città è certamente la prima fonte di ossidi di azoto.

Nelle conclusioni si afferma più categoricamente che  “Il trend di generale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti che si sta osservando in questo periodo deve essere attribuito, in proporzioni non quantificabili e comunque dipendenti dalle singole giornate e dal singolo inquinante, alla globalità dei seguenti 3 fattori: riduzione delle emissioni (in particolare dal settore trasporti), variazione delle condizioni meteoclimatiche … e condizioni ambientali che influiscono sulle reazioni chimico-fisiche in cui sono coinvolti gli inquinanti”. E prosegue “L’analisi dei dati di qualità dell’aria evidenzia che le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza hanno certamente determinato una riduzione delle emissioni derivanti in particolare dal traffico veicolare, che sono più evidenti analizzando le concentrazioni degli inquinanti legati direttamente al  traffico, ovvero NO, benzene e in parte NO2, attestandosi attorno ai valori minimi o inferiori ai valori più bassi registrati in ciascun giorno di calendario nel periodo di osservazione.”

Sulla base di questi dati l’assessore all’ambiente della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo scagiona il traffico veicolare come causa dell’inquinamento e giunge anche a contestare l’utilità delle misure di blocco del traffico. Le misure, quando adottate, sono decisamente molto deboli e comunque migliorano la qualità dell’aria almeno nel breve periodo o in aree circoscritte (vedi le misure introdotte dall’Amministrazione Comunale di Milano).

Il traffico è quindi una fonte determinante di inquinamento in pianura Padana, certamente non la sola ma quella molto importante. Le caratteristiche orografiche della pianura sono un elemento condizionante della persistenza dell’inquinamento dovuto al complesso delle fonti presenti e tale condizione dovrebbe essere motivo per adottare misure molto rigorose. La riduzione del traffico è la chiave importante per migliorare la qualità dell’aria e le tendenze già si stanno invertendo in modo evidente con l’allentamento ad ora parziale delle misure restrittive. La riduzione dell’uso dei veicoli privati ha molti altri benefici come la riduzione del rumore, la riduzione dell’occupazione degli spazi oltre che del consumo di suolo. 

Il riduzione del traffico conseguente alle misure di lokdown  ha portato un beneficio alla salute pur nella drammatica circostanza dovuta alla pandemia come alcuni studi già comparsi in letteratura hanno potuto stimare. 

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