ISDE Italia in merito alla necessità di approfondire lo studio epidemiologico di Bussi sul Tirino
Pubblicato il 19 Gennaio 2020
Su Bussi sul Tirino (Pe) l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ribadisce la sua posizione più volte espressa a favore di uno studio epidemiologico evoluto.
E’, infatti, necessario approfondire i risultati ottenuti con i dati disponibili per l’Abruzzo (pazienti ricoverati e decessi in 11 comuni rispetto allo standard regionale) concentrandosi sugli utilizzatori dell’acquedotto Giardino in 20 comuni a valle dei pozzi inquinati nel periodo1982-2007, prevedendo di seguire gli effetti sulla salute fino al 2019.
Si ricorda che lo studio Sentieri, tra le popolazioni degli 11 comuni del SIN di Bussi ha evidenziato eccessi di mortalità per malattie dell’apparato respiratorio del 9% fra gli uomini e per malattie dell’apparato digerente del 14% fra le donne, ricoverati in eccesso in entrambi i generi per tutte le cause e, in particolare, per le malattie del sistema circolatorio e degli apparati respiratorio, digerente e urinario.
Con riferimento alle classi infantili, adolescenziali e giovanili (0-1, 0-14, 15-19 e 20-29 anni) sono stati segnalati eccessi di ricoverati per tutte le cause e per asma e per linfomi non-Hodgkin (anche se caratterizzati da incertezza nella stima, https://www.isde.it/wp-content/uploads/2019/07/SENTIERI_FullText-pagine-112-114.pdf ).
Gli stessi autori del V Rapporto Sentieri concludono “Occorre in ogni caso sottolineare che la principale fonte di rischio nel sito di Bussi sul Tirino è rappresentata dal consumo di acqua potabile distribuita dall’acquedotto Giardino che ha utilizzato, miscelandole, anche le acque emunte da pozzi contaminati dall’attività industriale. Per una corretta valutazione del rischio occorrerebbe dunque realizzare uno studio di coorte retrospettivo degli utilizzatori delle acque potabili residenti nei comuni serviti negli anni dall’acquedotto Giardino. Si raccomanda, in ogni caso, di procedere rapidamente alle opere di messa in sicurezza e bonifica ambientale previsti dalla legge, nonché a tutti quegli interventi volti alla riduzione delle esposizioni anche potenziali a contaminanti da parte delle popolazioni”.
Si rammenta, infine, che tali raccomandazioni di livello nazionale sono state recentemente sottolineate sia dalle Istituzioni Regionali preposte che da Associazioni non-profit di livello nazionale e locale: (https://valori.it/siti-contaminati-bonifiche/ e https://www.consiglio.regione.abruzzo.it/acra/commissione-inchiesta-bussistabilite-le-audizioni ).