Il rinnovato impegno dei medici per l’ambiente
Pubblicato il 29 Maggio 2022
Lunedi 30 e Martedi 31 il congresso annuale dell’associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE-Italia) per discutere del cambiamento climatico nell’attuale fase d’instabilità internazionale.
Dopo due anni via webinar i medici per l’ambiente tornano a riunirsi in presenza a San Sepolcro, Sala Congressi di Aboca, consapevoli della gravità della situazione di crisi climatica, pandemica e bellica, ma anche del ruolo che i medici e tutti gli operatori della sanità sono chiamati a svolgere. Di fronte agli impatti delle crisi sul presente e sul futuro occorre reagire alla sensazione di impotenza di fronte eventi fuori controllo.
La recente pandemia, interconnessa con la crisi climatica, chiama a ragionare sulla preparazione e gestione delle emergenze che non può prescindere dalla partecipazione dei cittadini alle decisioni e per questo c’è bisogno che le istituzioni siano più aperte, trasparenti, inclusive.
I medici di famiglia hanno contatti stretti con i pazienti e quindi possono svolgere compiti importanti di divulgazione, informazione, alfabetizzazione su come affrontare meglio di come sia stato fatto fino ad oggi l’emergenza climatica, alimentare, sanitaria, ambientale e dei diritti. Ma soprattutto è sulla prevenzione che c’è bisogno di un salto di qualità e per questo il focus è rivolto ai collegamenti tra ambiente e salute che mettono a rischio la nostra salute, fisica e psichica.
Il congresso si propone di approfondire l’approccio olistico “One Health”, una salute unica di esseri viventi in equilibrio con l’ambiente e gli ecosistemi.
Da qui un forte impegno dal livello locale a quello globale, e viceversa, per rendere concreti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, troppo spesso declamati in senso teorico o in modo strumentale.
C’è una tendenza alla separazione tra problemi locali e globali che deve essere interrotta ed invertita: le vertenze dei cittadini contro l’inquinamento delle matrici ambientali vitali sono strettamente connesse con la crisi climatica e con la pandemia.
L’impronta antropica dell’industrializzazione è stata devastante e ogni singola scelta d’ora in avanti farà la differenza per noi e per le generazioni future.
L’importanza della cooperazione e della collaborazione tra individui e con le istituzioni per contrastare le ingiustizie ambientali e costruire una società sana ed equa.