Emissioni climalteranti da trasporto aereo: ISDE scrive ai Governi che si riuniscono per la Climate Change Conference (UNFCCC COP 25) di Madrid


Pubblicato il 30 Novembre 2019

Emissioni climalteranti da trasporto aereo: una lettera dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE  in vista della prossima Climate Change Conference (UNFCCC COP 25)  di  Madrid in programma dal 2 al 13 dicembre 2019.

Di seguito il testo in italiano della lettera  inviata  ai Rappresentanti  delle istituzioni internazionali e dei governi dei Paesi che prenderanno parte alla conferenza di Madrid (e alcuni documenti allegati).

 

 

All’attenzione dei Rappresentanti dei governi che partecipano alla conferenza  di Madrid sui cambiamenti climatici  (UNFCCC COP 25)

Oggetto: emissioni climalteranti prodotte dal trasporto aereo.

Egregi Signori,

vi scrivo in qualità di Presidente dell’Associazione  Medici per l’Ambiente-ISDE ( International Society of Doctors for Environment)-Italia.

L’obiettivo principale dell’ISDE è quello di occuparsi della tutela dell’ambiente, sia a livello locale che globale, per prevenire e contrastare  così  le malattie  e favorire, in un ambiente sano, condizioni di vita dignitosa ed in salute per tutti.

Dieci anni fa, anche a  questo proposito, abbiamo costituito  un gruppo di studio specifico sul tema: “Il trasporto aereo come fattore di inquinamento ambientale e rischio per la salute”, coordinato dalla dott.ssa Antonella Litta.

Il traffico aereo è infatti una rilevante fonte di  emissioni di  polveri (particolato-PM) e gas nocivi ad effetto serra e contribuisce fortemente non solo al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico, ma anche all’inquinamento acustico ed elettromagnetico, come dimostrato da un sempre più vasto numero di articoli e ricerche scientifiche.

Negli ultimi decenni, il traffico aereo ha registrato una fase di crescita pressoché costante soprattutto per quanto riguarda il settore  del  trasporto merci e quello dei voli low cost, solitamente legato al turismo definito anche “ mordi e fuggi” determinando  così un incremento importante del suo impatto negativo sull’ambiente, soprattutto in termini di inquinamento atmosferico, acustico e importante contributo ai cambiamenti climatici.

Secondo il rapporto dell’European Aviation Environmental- EAE 2016 il numero di voli è aumentato del 80% tra il 1990 e il 2014, ed è prevista una crescita di un ulteriore 45% tra il 2014 e il 2035.

Il 29 ottobre 2016 ISDE – Italia ha promosso a Firenze la I Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo. 

Il convegno ha voluto illustrare e proporre alla attenzione  dell’ opinione pubblica quanto dimostrato  ormai da decenni  di ricerca scientifica ovvero che il trasporto aereo contribuisce in modo rilevante ai cambiamenti climatici e che le strutture aeroportuali  con le connesse attività sono fonti consistenti di inquinamento ambientale e rappresentano un rischio concreto per le popolazioni residenti in prossimità degli aeroporti e per gli stessi lavoratori di questo settore.

Anche Papa Francesco, nel suo discorso ai partecipanti all’incontro su “Economia di comunione” del 4 febbraio 2017, ha sottolineato come: “Gli aerei inquinano l’atmosfera ma, con una piccola parte del costo del biglietto, pianteranno alberi per compensare parte del danno creato ”.

Purtroppo  sia dal protocollo di Kyoto  e finora  anche dalle  più recenti conferenze internazionali sul clima (Parigi COP 2015, Marrakech COP 2016 e Katowize COP 2018),  non è venuta alcuna disposizione e  indicazione circa l’urgente necessità di ridurre il trasporto aereo e questo rende

più difficile il raggiungimento  dell’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale media entro i  2 ° C, rispetto ai livelli  di temperatura globale del periodo preindustriale.

Da segnalare inoltre che  i piani di miglioramento della qualità dell’aria predisposti nelle principali città in Europa, USA e Asia, non inseriscono ancora la riduzione  e la razionalizzazione del traffico aereo tra le misure per  contrastare l’inquinamento dell’aria.

Per quanto sopra esposto, riteniamo che i Paesi che partecipano alla prossima conferenza sui cambiamenti climatici dovrebbero  predisporre  programmi nazionali e internazionali di riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo, al fine di contrastare concretamente i cambiamenti climatici e limitare il rischio sanitario per le comunità esposte.

Per queste  importanti ed obiettive ragioni inviamo in allegato  alcuni contributi scientifici su questo argomento.

L’articolo “Trasporto aereo e clima”, in particolare, fornisce un quadro dettagliato dei problemi ascrivibili al  trasporto aereo in Italia.

ISDE-Italia auspica vivamente che la prossima Conferenza sui cambiamenti climatici (UNFCCC COP 25)  che si svolgerà a Madrid nel mese di dicembre  porti  a decisioni concrete che vincolino tutti i Paesi partecipanti a ridurre le emissioni prodotte dal trasporto aereo che tanto impatto negativo hanno su clima, ambiente e salute.

 

Clicca QUA per scaricare gli allegati scientifici alla lettera

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