CORONAVIRUS IN LIGURIA, I VERI NUMERI E IL SONNO DELL’EPIDEMIOLOGIA


Pubblicato il 24 Aprile 2020

Come Medici per l’Ambiente (ISDE Genova) tentiamo di rianalizzare in modo epidemiologico le statistiche ufficiali, ma grezze, sulla mortalità per/con COVID–19 diffuse periodicamente dalla Protezione Civile (PC). Le definiamo grezze in quanto la Protezione Civile non rilascia ancora queste informazioni spazio-temporali specifiche per età, sesso, ecc.
E questo la dice lunga sull’efficacia e tempestività dell’epidemiologia in italia.

La Liguria in termini di mortalità cumulativa continua ad evidenziare un dramma inaccettabile: è la quinta regione per gravità subito dopo Lombardia, Emilia Romagna, Valle d’Aosta e provincia di Trento. Ma è superiore al Piemonte, Veneto, Toscana e Lazio, per citarne alcune.
E’ documentato che, rispetto al valore italiano pur iperbolico, con oltre 25 mila decessi dall’inizio dell’epidemia, ad oggi la Liguria ha complessivamente oltrepassato i 1000 decessi che, se rapportati alla popolazione (poco più di 1,5 milioni di abitanti) rappresentano il 58% in più di quanto è avvenuto in Italia. Infatti la mortalità cumulativa ha raggiunto in Liguria quasi 66 casi (ogni milione di abitanti) mentre quella italiana è sotto i 42 casi.

Anche il trend temporale è in aumento. Proprio oggi in Liguria abbiamo registrato altri 32 decessi che corrispondono, per ogni milione di abitanti, a circa 20 casi. In Italia i 437 decessi registrati oggi corrispondono invece a 7 casi. La sproporzione è evidente. Il 186% in più non può essere attribuito esclusivamente al solo “effetto anziani”, come prontamente qualcuno cercherà di ricordare. Verifichiamo i dati, ma cerchiamo di non
aggiungere la beffa al danno.

Anche in Liguria in questi ultimi 20 anni, il sonno dell’epidemiologia ha generato epidemie, oltre a non averne riconosciuto altre che erano già sotto i nostri occhi, ad esempio quelle causate da fattori ambientali (inquinamento dell’aria, da fumi, campi elettromagnetici, rumore, difficoltà socio – economiche, servizi socio-assistenziali insufficienti, ecc.).
Meglio non dire altro.

Come Medici per l’Ambiente (ISDE Genova) www.isde.it continuiamo a chiedere aiuto per un organizzazione migliore sia nostra, sia soprattutto regionale e comunale. Che sia più proporzionata alle emergenze della popolazione.

*Valerio Gennaro è un noto epidemiologo ambientale. Già direttore del Registro Mesoteliomi della Liguria presso il servizio di epidemiologia dell’IST – IRCCS San Martino di Genova. E’ anche membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Medici per l’Ambiente – International Society of Doctors for Environment (ISDE Italia) – valerio.gennaro52@gmail.com

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