A Torino il convegno nazionale su “Inquinamento, cambiamenti climatici e perdita della biodiversità”
Pubblicato il 29 Novembre 2022
L’evento si terrà venerdì 2 dicembre all’Ordine dei Medici di Torino e vedrà la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti nazionali e internazionali in ambiente e salute
Il prossimo 2 dicembre, presso l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Torino, si terrà il convegno “Inquinamento, cambiamenti climatici e perdita della biodiversità”, organizzato dall’Ordine stesso in collaborazione con ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente) e patrocinato da FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri).
L’iniziativa, ideata per affrontare tre problematiche strettamente legate tra loco (inquinamento, cambiamenti climatici e biodiversità) e che per questo devono essere affrontate tramite la ricerca di soluzioni comuni che vedono il mondo medico-scientifico in prima linea, vede tra i relatori i massimi esperti nazionali e internazionali in ambiente e salute, tra cui anche la direttrice Ambiente, Cambiamenti Climatici e Salute dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) Maria Neira.
La guerra e la pandemia, fenomeni che negli ultimi anni hanno avuto forti ripercussioni anche sul nostro Paese, ci hanno mostrato l’interdipendenza che lega settori come l’energia, l’economia, l’ecologia e di come tutto questo ricada sulla salute di tutti i cittadini e le cittadine.
“Intendiamo continuare e intensificare il nostro impegno come medici a favore dell’ambiente, utilizzando il nostro ruolo per sensibilizzare e informare sui rischi dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici – commenta il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. I danni causati alla salute dall’esposizione allo smog sono ormai ampiamente riconosciuti, in particolare nelle persone più fragili, nei bambini e negli anziani e non solo per quanto riguarda le malattie polmonari: sono state individuate possibili correlazioni con altre patologie e con altri fenomeni come l’insorgere del diabete o le nascite premature”. Emblematico il caso di Chiara, la mamma torinese che nei giorni scorsi ha avviato un’azione legale contro la Regione (come ente responsabile della qualità dell’aria) per i problemi di salute del figlio di 6 anni, sottoposto fin dalla nascita a livelli di inquinamento elevatissimi in un quartiere cittadino estremamente trafficato.
“Crediamo che l’ambiente debba diventare una priorità assoluta della politica e delle amministrazioni – continua il presidente Giustetto – attraverso la messa in atto di misure che innanzitutto tutelino la salute delle persone. Anche il sistema sanitario deve diventare consapevole dell’impronta carbonica di cui è responsabile (conta per un 4-5% dell’immissione di anidride carbonica in atmosfera) e fare la sua parte per ridurla”.
Il programma dell’evento prevede interventi che tratteranno di aria pulita, di impatto climatico del trasporto aereo, di riscaldamento globale, di cambiamenti climatici, di perdita della biodiversità, di transizione ecologica, di salute globale e instabilità internazionale, di fattori ambientali e vulnerabilità individuali, dell’impegno e del ruolo di medici e giovani attivisti nel contesto ambiente e salute.
Durante l’incontro interverranno il Dott. Agostino Di Ciaula (Presidente comitato scientifico ISDE Italia), il Prof. Luigi Ferrajoli (Prof. emerito dipartimento di giurisprudenza Università Roma Tre), il Dott. Guido Giustetto (Presidente OMCeO Torino), la Dott.ssa Antonella Litta (referente ISDE Italia su trasporto aereo e inquinamento), il Dott. Marco Martuzzi (Direttore del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto superiore di sanità), la Dott.ssa Maria Neira (direttrice di ambiente e salute dell’Organizzazione Mondiale della Salute), la Dott.ssa Anna Ravetti (coordinatrice commissione medico e ambiente dell’Ordine di Torino), il Dott. Roberto Romizi (Presidente di ISDE Italia), il Dott. Luca Sardo (portavoce di Fridays For Future Torino), il Prof. Gianni Tamino (membro del Comitato Scientifico ISDE Italia) e il Prof. Paolo Vineis (Professore della School ofPublic Health dell’ Imperial College di Londra).