La Commissione ITPC: «Gli alberi? Siano patrimonio dell’umanità»
Pubblicato il 28 Ottobre 2019
Due le tappe della conferenza internazionale per la protezione di boschi e foreste promossa da ITPC (International Tree protection Commission) e IEMO (Organizzazione Internazionale per la Gestione delle Emergenze): Roma e Milano. Durante le quali è stata presentata la dichiarazione globale sugli alberi come patrimonio dell’umanità.
«La Conferenza, posta sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, Camera e Senato, Ministero dell’Ambiente e ISPRA, Roma Capitale e Comune di Milano, oltre a quaranta Amministrazioni locali fra Regioni, Città Metropolitane e Province Italiane e con i saluti del Premio Nobel Werner Arber, ha contato su ospiti e relatori d’eccezione – spiegano i promotori – come il Consigliere di Stato Dott. Raffaello Sestini, in Rappresentanza del Presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, poi il Prof. Bartolomeo Schirone, Docente di Conservazione e Restauro dell’Ambiente Forestale presso l’Università degli Studi della Tuscia e Membro ISDE (Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente), il Prof. Ugo Corrieri, Coordinatore ISDE per l’Italia Centrale e l’Ammiraglio Giuseppe de Giorgi, già Capo di Stato Maggiore della Marina Italiana, oltreché il Prof. Francesco Venerando Mantegna, Direttore Generale di Maris Ricerca e Membro del Consiglio Scientifico dell’ISPRA, il Dott. Paolo Zavarella, Presidente dell’Associazione Italiana di Medicina Forestale, il Dott. Gianni Cavinato, Presidente dell’Associazione Consumatori di Milano e la Dott.ssa Daniela Saltarin di Plant-for-the-Planet, iniziativa ambientale fortemente sostenuta dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP)».
«Gli alberi sono patrimonio dell’umanità in virtù del loro indiscutibile valore biologico, di produzione di ossigeno, purificazione dell’aria e riduzione del surriscaldamento globale, oltreché per la loro indispensabile funzione naturalistica, paesaggistica e di sostegno ecologico alla salute, alla produzione agricola, all’alimentazione e alla vita stessa dell’ecosistema, dell’umanità e dell’intero pianeta – cita la dichiarazione presentata durante la conferenza – ora aperta alla firma di enti pubblici e privati, governi, associazioni, università, reti civiche, singoli cittadini e di chiunque altro desideri sottoscriverla, sia in forma cartacea che per mezzo telematico» spiegano i promotori.
«Bruciare alberi per farne energia elettrica, o come cippato da stufa, libera una grande quantità di anidride carbonica, contravvenendo così al Protocollo di Kyoto – proseguono i promotori – e aumentando quindi il surriscaldamento globale e i suoi devastanti effetti climatici, liberando inoltre pericolosissime polveri sottili PM2 e PM10 e composti chimici dannosi per la salute».
«Abbattere alberi risulta quindi una pratica altamente negativa, sia in zone rurali che in ambito urbano, ed é quindi assai più saggio tenerceli cari, invece che decimarli con varie scusanti spesso meramente fittizie (soprattutto la “sicurezza”) e che riflettono invece le attuali tendenze di modernizzazione a tutti i costi – aggiungono i portavice di ITPC e IEMO – Anche il concetto di “biomasse” deve essere al più presto rivisto e corretto, alla luce di quanto é emerso dall’analisi degli esperti, restringendo il loro uso ai soli scarti e residui legnosi e non certo all’abbattimento di alberi sani e vitali, che distruggerebbe anche il paesaggio ed il turismo, oltre che la salute e l’ecosistema agroalimentare nazionale».
«Fare invece “bagni di foresta” una pratica antichissima conosciuta da millenni in Giappone con il nome di “Shinrin-yoku”, cioè stare immersi nella quiete di un bosco, rilassandosi psico-fisicamente e respirando le potenti molecole terapeutiche emanate dagli alberi (scientificamente conosciute con il nome di B-VOC -Biogenic Volatile Organic Compounds) rigenera l’organismo, riduce l’insonnia e lo stress ed aumenta il benessere psicofisico in modo stabile e scientificamente accertato da molte pubblicazioni scientifiche e studi di settore».
La Conferenza ha visto la costituzione del Comitato Referendario per l’Abrogazione del cosiddetto Testo Unico in materia di Foreste e Filiere Forestali (TUFF) «in quanto legge – secondo gli esperti della Conferenza – in palese contraddizione rispetto ai disposti costituzionali e che consentirebbe, se applicata, la riduzione del 40% dei boschi e delle foreste anche demaniali o private italiane, con conseguenze inimmaginabili sulla salute e sul clima».
È stata infine sancita la nascita di una Rete Nazionale ed Europea di tutti i Comitati civici per la difesa dell’ambiente (moltissimi, specialmente in Italia ed in Europa) al fine di creare un vasto movimento di coscienza collettiva a salvaguardia degli alberi, della salute e del clima.
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fonte: www.terranuova.it