Nel 2020 si chiude l’attuale programmazione della PAC, la politica agricola comunitaria, che assorbe il 40% dell’intero budget comunitario per sostenere il comparto agricolo e zootecnico europeo. Il 2030 è invece la scadenza per le sfide globali sullo sviluppo sostenibile: dal clima, alla lotta alla malnutrizione, alla difesa del suolo, dell’acqua e della biodiversità… sfide che chiamano in causa il modo in cui coltiviamo terre, produciamo e consumiamo cibo.

In mezzo c’è la prossima riforma della PAC (2020-2027), un passaggio chiave per capire se le risorse comunitarie verranno investite per una agricoltura che è parte di questi problemi o diventa strumento per risolverli. In realtà già oggi molte aziende agricole hanno provato a sperimentare, con crescente successo, le sfide della sostenibilità e della produzione capace di generare valore aggiunto ambientale e territoriale. Dimostrando, anche con il loro successo imprenditoriale, che un’agricoltura diversa ed attenta alla dimensione agroecologica, non solo è possibile ma è dotata di carte vincenti

Ne parliamo a fa’ la cosa giusta, presso lo stand di Legambiente, con Laura Zamprogno, autrice del volume ‘Storie del Territorio’, e con alcuni protagonisti della narrazione sviluppata nell’ambito della campagna CAMBIAMO AGRICOLTURA.

Cambiamo Agricoltura è una campagna promossa da Legambiente, LIPU, WWF, FAI, ProNatura, ISDE, AIAB, FederBio, Associazione per l’agricoltura Biodinamica, ed è supportata da Fondazione Cariplo