OGM: Scoppia il caso Roberts
Pubblicato il 5 Febbraio 2016
Richard Roberts, vincitore del premio Nobel per la Medicina, ha recentemente rilasciato un’intervista su Repubblica, in cui affronta un tema veramente delicato e molto discusso su tutti i livelli nel nostro Paese, quello degli OGM. Roberts ha affermato che “manipolare le sementi non deve spaventare: sono diecimila anni che in fondo giochiamo a fare Dio. Quasi tutte le battaglie ecologiste sono sacrosante ma su questo tema è l’ideologia a prevalere”, accusando le associazioni ambientaliste di aver dato vita ad una propaganda anti OGM solo per “il potere e i soldi” e scagliandosi soprattutto contro Greenpeace.
“Greenpeace persegue molti altri ottimi obiettivi, ai quali sono assolutamente favorevole. Ma sugli ogm si sbagliano, e lo sanno anche loro. Patrick Moore, ad esempio, che oltre a essere uno dei loro fondatori è anche uno scienziato, se ne è distanziato proprio quando il movimento ha virato su quel genere di campagne politico-ideologiche” ha affermato Roberts che ha continuato: “Io invece mi fido di più del trasferimento di uno specifico gene in condizioni controllate di laboratorio, che non di un trasferimento incontrollato di centinaia di geni avvenuto mediante una selezione casuale “naturale”.
L’articolo e le affermazioni del premio Nobel hanno suscitato molte polemiche e dibattito tra gli esperti del settore, scienziati ed ecologisti che sempre Repubblica ha pubblicato qualche giorno dopo. Segnaliamo una risposta su tutte all’intervento di Roberts che è quella di Pietro Perrino, Dirigente dei Ricerca, già direttore dell’IGV-CNR che ha scritto un interessante articolo dal titolo “Il metodo scientifico della nonna e gli OGM”.
Perrino ha pensato bene di commentare tutte le risposte date del premio Nobel e di pubblicarle, a suo dire “sperando di fare un gradito, anche se modesto, assist a Odifreddi”, il noto matematico e divulgatore scientifico italiano che ha fatto l’intervista a Richard Roberts.
Un articolo tutto da leggere che risposta dopo risposta demolisce le tesi di un premio Nobel.